Archeostorie®

L’arte di comunicare l’arte

è un think tank di professionisti della comunicazione che studiano e sperimentano strategie per una comunicazione dei beni culturali sempre più precisa, coinvolgente e fuori dagli schemi.

Siamo nati nel 2016 sull’onda del successo del libro corale Archeostorie. Manuale non convenzionale di archeologia vissuta (a cura di Cinzia Dal Maso e Francesco Ripanti, Cisalpino 2015). Abbiamo subito dato vita al Magazine e al Journal of Public Archaeology, e col tempo abbiamo ideato nuovi libri e nuovi progetti di comunicazione.

Dal primo libro, però, non abbiamo ereditato solo il nome, ma anche la visione.

In cosa crediamo

Abbiamo uno scopo preciso: promuovere un accesso libero di tutti i cittadini ai beni culturali e alla conoscenza; offrire occasioni sempre nuove di incontro, collaborazione e dialogo tra ricercatori e cittadini, e tra passato e presente.

Siamo partiti da un’idea di fondo: il passato appartiene a tutti noi, e chi lo studia lo fa per conto della comunità. I cittadini devono essere coinvolti nelle decisioni sul destino della ricerca, e devono essere loro a scegliere come usare il proprio passato. Nella moderna società della conoscenza non può esistere separazione netta tra ricercatori e i cittadini: democrazia significa garantire a ciascuno il diritto alla ‘cittadinanza scientifica’.

Vogliamo dunque far toccare con mano i resti del passato a tutti i cittadini, far provare quell’‘emozione del passato’ che sola ne trasmette il valore. Generando quel processo virtuoso che dall’emozione giunge alla comprensione e a scoprire quanto il passato sia rilevante per noi oggi, e quindi al rispetto e alla tutela.

Si tutela il passato solo se lo si vive, se entra a far parte della nostra vita quotidiana.

Raccontare storie

In che modo facciamo vivere il passato nel presente? Raccontando storie. Crediamo che lo storytelling in tutte le sue forme – dalla scrittura alla fotografia all’illustrazione al cinema al videogame – sia la chiave per instaurare un dialogo vero e proficuo tra passato e presente.

Perché lo storytelling ci fa entrare in contatto diretto con la vita vera del passato, ed evoca un confronto personale – ancorché immaginario – con i nostri antenati. Un vero dialogo capace di abbattere ogni barriera culturale. Storytelling è l’arte di parlare dell’uomo all’uomo, di toccare le nostre corde più profonde. Stimola l’immaginazione e la curiosità: è la capacità tutta umana di dare forma all’invisibile.

Alla base di tutto, però, c’è il nostro amore per le storie antiche. Sono così belle che tutti le dovrebbero conoscere e apprezzare. Basta raccontarle bene.